domenica 23 maggio 2010

Le scuse per non pagare

Eh no, non ci sono più i tedeschi di una volta.
A sentire certe cose il mito del teutonico serio, organizzato e precisissimo crolla inesorabilmente!

La richiesta di sconti é universale e non vi sono barriere linguistiche o confini nazionali a fermarla. Ciò che cambia da popolo a popolo invece sono i modi di fare e le tecniche usate per estorcere un prezzo migliore (ovviamente si tratta di un ritratto a grandi linee).

I nordafricani dicono sempre che il prezzo va bene ma al momento di sganciare il denaro contrattano fino allo sfinimento.
Gli americani contrattano all'arrivo o alla partenza, la mettono giù come se gli stessi facendo un torto se non gli si fa lo sconto ed arrivano a fantomatiche minacce legali.
Per gli italiani ogni momento é buono per chiedere sconti e lo fanno mettendola giù sull' "amicone" o ti chiedendo in maniera secca e diretta di pagar meno.

I tedeschi no.
I tedeschi hanno tutta una serie di metodi per chiedere sconti, dall'atto della prenotazione fin dopo la partenza!

Quando prenotano chiedono quasi subito di avere un buon prezzo o, in caso contrario, "minacciano" di scegliere un'altro albergo.

All'arrivo analizzano ogni millimetro quadrato della camera, paragonandola alle foto dei depliant e del sito internet, per scoprire ogni minima differenza e chiedere il rimborso se la moquette é stata cambiata.

Durante il soggiorno, come fatto per la camera, terranno sott'occhio ogni minimo disservizio per eventuale richieste di rimborso (quando sono entrato in sala, ad un minuto al termine dell'orario delle colazioni, la scelta dei prodotti era ridotta).

Alla partenza, se non ci sono motivi "oggettivi" (validi o meno) di richiesta sconto, assalgono chi sta dietro il banco della Reception con fare duro e severo, a volte alzando pure la voce e minacciando di scrivere recensioni negative su internet se non otterranno nessuno sconto. Le scuse utilizzate per richiedere gli sconti sono delle vere e proprie opere d'arte di arrampicata sugli specchi: si va dal "ma sono arrivato a sera tardi" a "ho avuto la febbre e non mi son goduto la vacanza", passando per fantomatiche allergie o rumori notturni, per il panorama "poco panoramico" che si gode dalla camera, per il classico "l'altro ieri mi son alzato tardi e non ho fatto colazione" o per l'insignificante "mi immaginavo un'ambiente diverso".

I più sfacciati arrivano a chiedere di avere soldi indietro addirittura quando sono già tornati a casa loro (sono casi rarissimi e per quanto ci é stato segnalato sono avvenuti sempre e solo con clientela tedesca. Aspettiamo conferme o smentite ulteriori)




Le festività tedesche

Immancabile il cliente tedesco che é venuto in vacanza durante una festività tedesca che, stupito, chiede all'albergatore: "Ma come, lavora durante le festività?".

(Oltre al fatto che non vi sono motivi per cui un italiano debba festeggiare "l'unificazione tedesca", ma é così strano che gli albergatori lavorino durante le festività?)

Il Vino che costa poco

Se l'Italia é terra di vino, la Germania é terra di birra ed ognuno dei rispettivi popoli conosce solamente i prodotti del proprio Paese.

Molti tedeschi che vengono nel Belpaese non vogliono lasciarsi sfuggire l'occasione di provare i vini locali anche se spesso ciò avviene più per dire "ho bevuto vino in Italia" o per portare a casa delle bottiglie-souvenir che per vera passione enologica.

A volte i ristoratori si sentono fare dai tedeschi delle richieste in merito al vino (lo gradirei più dolce, più fresco e meno forte) tali da indurre a credere che in realtà vorrebbero una "birra color vino".

La conoscenza dei nostri vini si ferma ai nomi più famosi (Chianti, Bardolino).

Tutto ciò, unito alla scarsa fiducia verso gli italiani (vedi post specifico) fa si che, per non rischiare, spesso comprino soltanto i vini più economici, non distinguendoli da quelli più pregiati ("Questa bottiglia di Chianti costa 20 Euro? Ma al supermercato ho visto del Chianti a 3 euro" "Ma Signore, questa é una cantina pregiata" "E che vuol dire? Il Chianti é Chianti, no?").

Italiani tutti imbroglioni

In Germania gli italiani vengono spesso visti come dei furfanti. Ciò crea un'antipatico clima di sospetto per cui spesso che nonostante il passare degli anni non vuol saperne di scomparire.

Difficilmente capita di vedere un atteggiamento tanto sospettoso da parte di turisti americani, francesi, spagnoli, svedesi, greci o da altri Paesi (magari da qualche Paese dell'est si invece)

Molti tedeschi quindi, ogni qual volta dovranno aprire il portafogli in Italia, controlleranno e ricontrolleranno più e più volte ogni singolo cent della spesa, dubitando di qualsiasi voce che non capiscono al volo (come "IVA 20%") e chiedendo spiegazioni: "Perché mi hai aumentato il prezzo del 20%???" "Ma sono le tasse" "Sei un bugiardo! Da noi l'IVA é al 10%... LADRO!"




Le patate

Noi italiani, é risaputo, amiamo tanto la pasta da non poter vivere senza. Tanto che alcuni nostri connazionali sono arrivati a chiederla pure nei luoghi più improbabili (in Siberia, in Congo...).

Anche i tedeschi hanno un amore alimentare spassionato, ma in questo caso si tratta di un amore tenuto segreto e l'oggetto della loro passione sono le patate.

Uno, due, tre giorni al massimo, ma oltre l'astinenza verso le amate Kartoffeln diventa inconfessabilmente insopportabile.

"Inconfessabilmente" perché, per oscure ragioni, non lo ammetteranno mai: non diranno mai "voglio delle patate, non m'importa in che forma purché tu me ne dia", ma si limiteranno a dei generici "vorrei qualche verdura diversa".

(Boh?)


"In Italia si mangia italiano"

hmmm... perlomeno ci provano!

Non c'é niente da fare: ognuno ha le sue abitudini e per quanto tenti di variarle con "escursioni esotiche" alla fin fine vuol sempre "tornare a casa propria".
Noi italiani siamo famosi per essere poco disposti verso la cucina straniera (forse perché siamo troppo ben abituati a casa nostra?), ma anche i tedeschi non scherzano!

Innanzitutto si nota spesso come l'abitudine di "adeguare" la cucina italiana all'estero educhi male il gusto di chi mangia: a volte, servendo piatti fatti come si deve, i ristoratori si sentono dire che "Non é come quello che mangio al ristorante Don Corleone di Hannover!" o peggio "Non é come quello che compro già pronto al Supermarket di Holzhausen!".

Negli anni '80 in molti bar tedeschi il cappuccino veniva fatto con la panna spray ed all'epoca non erano rari i turisti tedeschi convinti che in Italia i baristi volessero "fregarli" nell'usare una schiuma fatta al momento e non zuccherata nel cappuccino!

Poi a saltare all'occhio sono certi abbinamenti improbabili come "bistecca e cappuccino", "ravioli al pomodoro e spritz" o le abitudini che non muoiono mai, come quella di ordinare una tazzona di latte macchiato bollente alle 3 del pomeriggio, anche se sono Italia d'estate, sotto un sole rovente di 38° e non in Germania d'inverno...

Il Balcone

Forse perché al nord delle Alpi é difficile trovare case con balcone, forse perché si sono innamorati delle immagini sui cataloghi turistici o forse perché miticizzano il sole mediterraneo. Fatto sta che il balcone é un elemento imprescindibile della camera che vogliono prenotare.

Poco importa se poi il 90% di essi prenderà il sole esclusivamente in spiaggia, in piscina o in giardino e che sul balcone ci saliranno giusto il tempo di ammirare il panorama al giorno d'arrivo o per stendere i panni!